Questa che vi vogliamo raccontare è la storia di una ragazza che non si è mai arresa alle difficoltà che la vita gli ha messo davanti e ne ha anzi fatto un punto di partenza per un’instancabile attività di viaggiatrice e artista. Kirsten Kester ha visitato quasi 80 (si amici, avete capito benissimo) paesi del mondo in compagnia di suo marito Dieter e della sua sedia a rotelle. L’intervista che segue è stata realizzata dal sito web nomadwallet e ve la presentiamo per la prima volta in italiano. Buona lettura amici e buoni viaggi!

Riuscire a viaggiare. Intervista con Kirsten: quasi 80 paesi su sedia a rotelle

Il denaro non è l’unica cosa che impedisce alle persone di viaggiare. A volte, ci sono limitazioni fisiche che rendono difficile il viaggio. Credo che, più di ogni altra cosa, riuscire a viaggiare significhi credere che si possa fare. Spero che l’intervista di oggi a Kirsten abbia il suo risultato. Nonostante il suo handicap, Kirsten è stata in quasi 80 paesi e noi le abbiamo chiesto come fa.

Sei stata in molti, molti paesi, da prima di avere compiuto un anno. Hai ereditato  il tuo amore per i viaggi dai tuoi genitori?

Penso di aver coltivato il mio amore per i viaggi fin da bambina. Mio padre era un venditore e con il suo lavoro abbiamo viaggiato in diversi paesi in Europa. È stato come fare un viaggio. Oltre a ciò, abbiamo viaggiato per fare vacanze più brevi.

Sul tuo blog, dici che tu e tuo marito viaggiate lentamente. Quanto a lungo rimani in un posto?

Può variare da un paio di giorni a un mese circa; tutto dipende. Occasionalmente affittiamo un appartamento e restiamo lì per molto tempo, così  abbiamo una base per viaggiare verso destinazioni vicine. Non puoi mai vedere tutto. Ma se un posto sembra carino è fantastico restare lì, provare a essere parte della città. Ovviamente non sarai mai un abitante del posto, ma è possibile avere una buona sensazione di come sia la vita in quel particolare posto.

Viaggi a tempo pieno o fai solo lunghe vacanze?

Facciamo lunghe vacanze. Per quanto tempo, dipende da tante cose diverse. Il viaggio più breve che abbiamo fatto è stato di una settimana, il più lungo è stato di quasi due anni.

Sia tu che tuo marito siete lavoratori autonomi. È per questo che potete fare vacanze così lunghe?

Se hai un handicap fisico in Danimarca, puoi assumere un assistente personale e il governo pagherà il suo stipendio. Ho assunto mio marito Dieter per lavorare per me. In Danimarca, tutti hanno cinque settimane di ferie pagate, quindi posso portare con me in vacanza il mio assistente personale (nel mio caso, Dieter che è pagato) per cinque settimane all’anno. Il resto del tempo che viaggiamo, Dieter non è pagato. Sono un artista e un’insegnante. Ma a causa di molte malattie che mi hanno colpito da alcuni anni, non ho potuto impegnarmi molto nella mia arte e quasi per niente nelle mie lezioni retribuite.

Per favore, dimmi di più sulla tua arte e le tue lezioni.

Lavoro come artista e tengo  mostre in tutto il mondo. I miei guadagni dalle opere d’arte vendute vanno principalmente nell’acquisto di nuovi materiali artistici e nel viaggiare. Quando viaggio, tengo soprattutto conferenze gratuite in particolare nei paesi del terzo mondo; abbastanza spesso tengo lezioni a persone meno fortunate o con handicap. Avere un handicap nei paesi del terzo mondo è spesso considerato un tabù. Cerco di incoraggiare queste persone a lottare per i loro diritti di esseri umani e allo stesso tempo a guardare se stessi con rispetto. Può essere molto difficile vivere in un paese in cui non sei considerato un membro della comunità perché hai un handicap. Quindi cerco anche di influenzare la comunità ad aprirsi per includere i portatori di handicap, nel rispetto di ognuno. Quando sono in Danimarca, mi faccio pagare per le lezioni. Ho anche tenuto lezioni all’estero in cambio di pagamenti non in denaro, ad esempio un alloggio.

Ti dispiace dirci qualcosa di più, come ad esempio la pensione che percepisci o il modo in cui il tuo reddito è ripartito tra pensione, vendite d’arte e lezioni in Danimarca?

Ricevo la pensione danese standard più il supplemento a causa del mio handicap. E a causa delle mie malattie, ricavo la maggior parte delle mie entrate dalla pensione e in questo momento quasi nulla dall’arte e dalle lezioni.

Quali sono alcuni dei tuoi trucchi per permetterti di viaggiare?

Tendiamo a viaggiare in bassa stagione, il che rende il viaggio meno costoso. Per molti anni abbiamo affittato il nostro appartamento per ottenere entrate extra. Quando siamo in viaggio, coabitiamo per risparmiare denaro. Può essere con persone che incontriamo o tramite AirBnB o Servas (che è gratuito) e altre opzioni di alloggio economico. Un’altra cosa è che quando viaggi lentamente e ti concentri su una destinazione, eviti di acquistare molti biglietti aerei, quindi puoi risparmiare. E come tutti gli altri, risparmiamo e non compriamo in continuazione cose nuove.

Quali opzioni di alloggio economiche hai usato oltre ad AirBnB e Servas (un’organizzazione che organizza vacanze di studio-lavoro, n.d.t.)?

Abbiamo usato molto gli ostelli. Abbiamo affittato appartamenti arredati, camper e bungalow. Alcune volte abbiamo alloggiato nella nostra tenda o abbiamo noleggiato tende preinstallate. Se si affitta una camera d’albergo per un periodo di tempo più lungo, di solito si può ottenere un prezzo scontato.

Puoi dirmi di più sull’appartamento che affittate per avere un reddito extra? La tua casa la affitti solo quando viaggi? E’ tua o in affitto? Come trovi gli inquilini?

Alcuni anni fa avevamo la nostra casa, ma ora abbiamo un appartamento in affitto. La casa l’affittavamo solo quando viaggiavamo. Nell’appartamento invece affittiamo una stanza per periodi più lunghi o subappaltiamo l’intero appartamento quando viaggiamo, tenendo una stanza di riserva per i nostri effetti personali e alcuni mobili. Viviamo in una città universitaria, quindi trovare inquilini è facile. Affittiamo anche ad amici di amici.

Sembra che tu riesca a fare delle cose piuttosto rischiose – Adoro particolarmente la tua foto su una zattera di bambù. Quali sono alcune delle sfide del viaggiare in sedia a rotelle?

L’accessibilità è la parte più difficile quando si viaggia in sedia a rotelle. Il mondo è pieno di scale, ingressi ripidi e porte strette. Devi pensare in modo creativo e non aver paura di chiedere aiuto. È sicuramente più facile viaggiare in sedia a rotelle quando sei giovane e non ti preoccupi così tanto. Quando diventerò più esperta e in qualche modo più saggia, potrei magari pensare: “cosa faccio se la zattera si ribalta e la sedia a rotelle finisce a 10 metri di profondità sul fondo del fiume?”
Ma per fortuna non la pensi così quando sei giovane. Vivi una vita spensierata … e viaggi!

Per gentile concessione di nomadwallet.com. Traduzione e adattamento in italiano di Luca Di Bello.

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