Una tessera unica per facilitare l’accesso dei cittadini con disabilità ai trasporti, ai luoghi della cultura e di svago anche quando viaggiano nei Paesi dell’Unione europea per turismo, studio o lavoro. Si chiama «European disabilty card» e rientra tra le strategie messe a punto dall’Unione europea per garantire il diritto delle persone con disabilità alla piena inclusione nella società. In Italia il progetto è seguito dalla Federazione italiana per il superamento dell’handicap (Fish), titolare della sua attuazione nel nostro Paese, in collaborazione con la Federazione associazioni nazionali disabili (Fand) e col Ministero del lavoro in veste di sponsor dell’iniziativa.
Ad oggi nei Paesi dell’Unione europea già esistono varie agevolazioni tariffarie, di servizi, di supporto per l’accesso a musei o luoghi di cultura, per il tempo libero o i trasporti. Tuttavia, le condizioni di accesso e gli iter da seguire sono piuttosto frammentati e difformi da paese a paese. La situazione non è certo migliore in Italia, come emerge dalla rilevazione realizzata da Fish che ha coinvolto più di duecento enti tra istituzioni pubbliche e organizzazioni private, dai siti archeologici ai musei, dai cinema ai teatri, dalle società sportive agli stadi, fino alle aziende di trasporto.
Qualche esempio: degli enti monitorati solo tre adottano accorgimenti per le persone con disabilità psichiche, intellettive e relazionali, come guide con linguaggio semplificato; solo il 3% degli enti prevede la presenza di interpreti per i sordi nella lingua dei segni, ancora meno prevedono la sottotitolazione: un cinema per la visione dei film e un museo per la fruizione della relativa videoguida.
Vantaggi
Per accedere ad agevolazioni e servizi, quasi tutti gli enti richiedono la documentazione che certifica la disabilità. Alcune Regioni già prevedono specifiche tessere, soprattutto nell’ambito dei trasporti pubblici, mentre Trenitalia e Rete ferroviaria italiana adottano una specifica carta blu. A volte anche il contrassegno europeo di parcheggio per disabili, che ha sostituito il vecchio tagliando arancione, viene utilizato come “card” per l’accesso ad alcuni servizi.
Un’unica tessera, invece, oltre a uniformare criteri e modalità di accesso in Italia e in Europa, aiuterebbe ad aggirare intoppi e procedure burocratiche, come per esempio continue richieste di permessi e presentazione di certificazioni, che spesso costituiscono per chi ha una disabilità ulteriori barriere al diritto a muoversi, ad avere le stesse opportunità rispetto agli altri cittadini.
A che punto è il progetto?
La disability card attualmente ancora non esiste, ma si stanno avviando le procedure per realizzarla. Il precedente governo si era assunto l’impegno di portare a termine gli atti amministrativi necessari per renderla fruibile, quello che ci auguriamo è che il nuovo governo voglia portare a termine un progetto importante e auspicabile nell’ambito di un Europa unita anche nei diritti oltreché dei doveri.
Per informazioni sul progetto potete visitare il sito www.disabilitycard.it/it/. Buoni viaggi amici!
One response
Poter accedere alla cultura è un diritto di tutti e ancor di più per le persone più fragili.
Spero che al più presto lo stato Italiano dia l’avvio alla creazione di questa disability card e che abbia valenza in tutta Europa.