Parlando di Pisa sarebbe d’obbligo cominciare da quello spicchio di città a ridosso delle mura medioevali su cui si affacciano alcuni tra i più conosciuti patrimoni dell’umanità: la torre, il battistero, il duomo e il bellissimo cimitero monumentale. Voglio invece parlarvi di un gioiello ai più nascosto e pochissimo conosciuto: il museo nazionale di San Matteo.

Uno spazio unico dove si riunisce una delle più importanti collezioni d’arte medievale italiane, situato nella piazzetta di San Matteo in Soarta, in un ex-convento femminile che si affaccia sull’Arno con un elegante prospetto in stile romanico pisano ed una facciata (dove si trova l’ingresso) classicheggiante.

Possiede una serie completa di opere dei principali maestri pisani e più in generale toscani dal XII al XVII secolo, oltre a reperti archeologici e ceramici. Il numero e la rilevanza delle opere qui custodite fanno del San Matteo, sito forse meno noto di quanto meriterebbe, uno dei musei più importanti d’Europa in tema di arte medioevale.

Straordinaria in particolare è la collezione di opere pittoriche del territorio pisano del XII e XIII secolo. Il valore di queste opere porta sempre più gli studi storico-artistici a riconoscere che quella pisana sia stata la maggior scuola pittorica italiana sino alle soglie del XIII secolo.

In particolare nella sala 16 soffermatevi a lungo ad ammirare la serie delle croci dipinte: vi assicuro che da sola vale la visita. In particolare, la croce d’altare di Giunta, è tra i massimi capolavori del museo pisano, forse l’opera più nota tra quelle custoditevi. Datata alla metà del XIII secolo è probabilmente l’ultima delle tre croci d’altare, tra quelle pervenuteci, dipinte da Giunta (le altre si trovano a Bologna ed Assisi).

Nello sviluppo dell’iconografia della Crocifissione l’opera di Giunta e la croce del San Matteo in particolare costituiscono delle pietre miliari, ascendenti diretti dei capolavori sullo stesso tema di Cimabue prima e di Giotto poi.

Accessibilità

Purtroppo l’accessibilità non è particolarmente presa in carico dalla direzione del museo, essendo presenti solo i minimi requistiti di legge. L’entrata è abbastanza accessibile, seppure è presente un gradino che può recare difficoltà alle sedie a rotelle. Le sale sono ampie e ben percorribili, tranne alcuni ballatoi che non sono raggiungibili se non con delle scale. Note dolenti: non vi è alcun tipo di supporto didattico per non vedenti e i bagni sono difficili da raggiungere. In conclusione se avete difficoltà di movimento vi consiglio di avere con voi un accompagnatore per godervi appieno questo fantastico museo.

Buona visita!

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