Costruito in stile romanico-gotico, il Duomo di Siena, principale luogo di culto cattolico della cittadina toscana, è una delle chiese più famose d’Italia ed una delle più grandi meraviglie della storia dell’arte di tutti i tempi, che ancora oggi affascina chiunque si fermi ad ammirarla, noi compresi.

La storia

Secondo la tradizione una prima chiesa sarebbe stata costruita sulle fondamenta di un antico castello di cui una delle torri sarebbe diventata il campanile e avrebbe ospitato, sino al 913, la residenza del Vescovo, e contenuto al suo interno una prima chiesa rivolta verso est, dove oggi sorge il Battistero.

Un nuovo edificio sacro venne poi innalzato ed inaugurato da Papa Alessandro III il 18 novembre del 1179 in piazza del Duomo, in stile originariamente romanico. L’attuale cupola, di epoca evidentemente romanica, fu realizzata nel 1263 (la lanterna fu ricostruita “in stile” nel 1667). Protagonista, invece, della progettazione e realizzazione della facciata fu Giovanni Pisano, che lavorò al prospetto tra il 1284 e il 1297.

Nel 1339, in un momento di particolare prosperità per Siena, si pensò ad un ambizioso progetto di ampliamento del Duomo. L’ingrandimento prevedeva la costruzione di un nuovo, immenso tempio di cui l’attuale doveva divenire il braccio corto trasversale. La peste del 1348 ed alcuni crolli strutturali, portarono alla decisione di interrompere i lavori nel 1357. Ancora oggi, lungo l’attuale piazza Jacopo della Quercia, possiamo scorgere i segni di quel grandioso progetto, attraverso i basamenti delle colonne (inglobati nell’attuale Museo dell’Opera) ed il celebre e rinomato “facciatone”, nuova ed incompiuta facciata rivolta verso sud.

L’attuale edificio a croce latina, si presenta con tre navate e la cupola dodecagonale che si trova all’incrocio tra i bracci. La facciata, principalmente decorata da candido marmo bianco, si può dividere in due parti: quella inferiore, corredata da un complesso ciclo di statue i cui pezzi originali si conservano nel Museo dell’Opera, come già detto, si deve all’estro di Giovanni Pisano; la parte superiore fu progettata invece da Camaino di Crescentino, padre del famoso Tino di Camaino, tra il 1299 e il 1317. Questa zona, così come fu progettata, influenzerà anche Lorenzo Maitani, noto architetto e scultore senese, quando pochi anni dopo concepirà la facciata del Duomo di Orvieto.

Le opere

Celebri artisti contribuirono alla decorazione, pittorica quanto scultorea, del maestoso edificio, elencarli tutti qui sarebbe impossibile perciò ci limitiamo ai più famosi che ancora oggi sono conservati all’interno della cattedrale

All’ingresso, le due acquasantiere di epoca quattrocentesca, furono scolpite da Antonio Federighi. Gli altari addossati lungo le pareti interne furono quasi in toto rifatti: tali rifacimenti portarono allo spostamento di grandiosi capolavori originariamente qui conservati, come la Maestà di Duccio da Boninsegna o l’Annunciazione di Simone Martini. Lungo la parete destra si segnala, sul secondo altare, un’Estasi di San Gerolamo dipinta da Annibale Mazzuoli.

Sempre sulla destra, il transetto ha inizio con la famosa Cappella del Voto commissionata nel 1661 dal papa senese Alessandro VII. Per questa grandiosa impresa fu interpellato il più dotato scultore del Seicento, Gian Lorenzo Bernini. Sopra l’altare centrale si trova una duecentesca Madonna col Bambino per la quale la cappella fu costruita.

Il bellissimo altare maggiore in marmo e bronzo, stando ai documenti, si deve a Baldassarre Peruzzi. Il tabernacolo bronzeo fu eseguito in epoca precedente (tra il 1467 e il 1482) e per un’altra sede (chiesa della Santissima Annunziata) dal Vecchietta, mentre i due Angeli reggicandelabro in bronzo posti al di sotto dello stesso si devono a Giovanni di Stefano (1489). In contemporanea Francesco di Giorgio, con la collaborazione di Giacomo Cozzarelli, realizzava la coppia di Angeli posti nella parte più bassa dell’altare. Gli affreschi del catino absidale sono di diverse epoche: alcuni si devono a Domenico Beccafumi mentre gli altri sono di Ventura Salimbeni.

Sopra il coro della Cattedrale si trova la copia della famosa Vetrata i cui cartoni sono attribuiti ormai unanimemente a Duccio di Buonisegna (l’originale si trova nel Museo dell’Opera). Si tratta di un’opera di capitale interesse sia per la sua qualità artistica che per la storia dell’arte vetraria italiana.

Ancora nel transetto sinistro troviamo la Cappella di San Giovanni Battista disegnata a fine Quattrocento da Giovanni di Stefano. Questo ambiente è piuttosto famoso perché nella nicchia dell’altare centrale è custodita la scultura in bronzo raffigurante San Giovanni Battista, celebre statua scolpita da Donatello nel 1455, qui collocata solo in un secondo momento.

Proseguendo verso l’ingresso, troviamo un altro omogeneo complesso molto importante e famoso: la Libreria Piccolomini. Voluta nel 1492 dal cardinale Francesco Piccolomini Todeschini (poi papa Pio III), questo ambiente fu costruito per contenere il ricco patrimonio librario delle zio del cardinale Piccolomini, papa Pio II, anche se non ospitò mai i libri per la quale era stata creata. I mirabili affreschi che la cappella contiene, realizzati agli inizi del Cinquecento, si devono al genio creativo di Bernardino di Betto più noto col nome di Pinturicchio.

Seguendo la navata sinistra si incontra l’Altare Piccolomini che vide coinvolto nel suo grandioso progetto persino Michelangelo Buonarroti. L’autore dell’altare fu il noto scultore lombardo Andrea Bregno che lasciò l’opera priva delle sculture originariamente preventivate. Così, per colmare tale lacuna, furono coinvolti Pietro Torrigiani ma soprattutto Michelangelo, autore del San Pietro e San Pio posti sulla sinistra e del San Paolo e San Gregorio Magno collocati a destra. La pala d’altare inserita al centro raffigurante una Madonna col Bambino si deve a Paolo di Giovanni Fei (1385 circa).

In ultimo, non certo per importanza, non possiamo non citare il celebre pavimento, che si intreccia indissolubilmente con la storia stessa della città e della sua arte: per questo nei secoli i senesi non hanno lesinato risorse per la sua creazione prima e per la sua conservazione poi. Composto da più di sessanta scene, è generalmente coperto nelle zone di maggior frequentazione da fogli di masonite, tranne una volta all’anno, per circa due mesi, tra la fine di agosto e la fine di ottobre

Accessibilità

Il duomo è accessibile attraverso un ingresso apposito situato a sinistra della scalinata principale. Dentro è agevolmente percorribile anche con sedie a rotelle. Per quanto riguarda la cripta e le scale di San Giovanni è necessaria la prenotazione e la presenza di un accompagnatore. L’adiacente museo dell’opera del Duomo non è purtroppo facilmente accessibile alle persone con ridotta mobilità, per via della presenza di numerose scale. Davanti al duomo si trova il complesso museale di Santa Maria della Scala. Qui tutti i locali sono accessibili; ai piani inferiori si accede accompagnati dai custodi del museo attraverso corridoi esterni. Sono presenti toilette accessibili e vi è la possibilità di servizi didattici con prenotazione per gruppi dedicati ai non vedenti.

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2 Responses

  1. Tante volte si possa in luoghi meravigliosi e si guardano con un po’ di superficialità..
    Così è successo a me in questo splendido Duomo.
    Dopo aver letto la vostra descrizione, Siena sarà una tra le mete dei miei prossimi viaggi. Grazie !!!

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