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Un concerto blindato, che, da come era cominciato avevo paura che non riuscissimo a raggiungere i nostri posti. C’era tantissima gente,  tantissimi ragazzi che, come noi, stavano andando ad ascoltare uno dei più grandi chitarristi del mondo ed i suoi musicisti.

Vista la gente, era possibile arrivare in ritardo, ma fortunatamente questo evento è stato organizzato molto bene. C’era tanta gente, ma c’era anche tanta sicurezza e molte persone alle quali chiedere informazioni nel caso ci fossero stati  problemi.

Non avevo mai visto e sentito David Gilmour dal vivo e avevo paura di rimanerne delusa perché parecchi anni fa, andai allo Stadio Flaminio a sentire il concerto di Roger Water e non mi piacque. Questo concerto è stato, invece, veramente bello, belle luci, bella l’atmosfera che si respirarare un Gilmour molto simpatico che scherzava con il suo pubblico.

Gilmour guida la sua band, un gran bel mix di vecchi compagni di strada e giovani talenti, ripercorrendo la storia dei Pink Floyd, che è la storia del rock, passando per Money e continuando con pezzi che ci riportano alla memoria la grande band che furono i Pink Floyd, Astronomy Domine, incipit del primo album firmato da loro, e due dei pezzi più riusciti nella serata: Shine on you Crazy Diamond e Run like Hell.  In definitiva un concerto di queli che si ricordano, fatti di pezzi di cuore, di storia, di vita. Lunga vita al Re e non possiamo che augurarci cento di questi concerti.

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